venerdì 16 dicembre 2011

doppietta bolognese





teatro delle ceneri


UN VERO PECCATO

racconti poco seri sui sette vizi capitali

testi stefano seproni musiche alessandro ianiro


<< Avarizia, accidia, superbia, gola, invidia, lussuria....superbia c'è già... mammolo...no...cucciolo....

insomma, in "un vero peccato" i sette vizi -pesantemente condannati da nostra Santa Madre Chiesa- si mostrano per quello che sono, ossia difetti e -perché no- pregi di tutti noi.

Attraverso i racconti di Stefano Seproni e le note di Alessandro Ianiro, si ridacchia sotto i baffi

degli anatemi clericali e si torna a guardare con fare divertito

l'allegro universo multicolore di questa astuta scimmia chiamata "uomo". >>

dalla recensione di una prestigiosissima testata di cui ora mi sfugge il nome.


<< Più basso dei Sette Nani … più vintage del Settimo Sigillo

più crudo di Sette spose per sette fratelli...più storto di un ettagono...è due.

Poi primiera, settebbello, denari e due scope, e vado a sette >>

da "L'Osservatore Onàno"


<< Un viaggio emozionante sopra le sterminate radure della letteratura contemporanea,

uno sguardo disincantato che naviga a vista nel fiume impetuoso della semiotica più spinta.

Poi mi sono svegliato >>

da “Il Resto del Filtrino



domenica 18 dicembre ore 21.00
all'osteria del barattolo,
vie delle belle arti, bologna

venerdì 2 dicembre 2011

assemblea pubblica sulle ferrovie all'iqbal masih (bologna 1 di 2)

il tir giusto (bologna 2 di 2)

In Italia c'è lo schiavismo. Tu da che parte stai?

(Rosarno chiama Bologna risponde)



Le condizioni di vita e lavoro dei braccianti immigrati nelle campagne del Sud Italia (denunciate più volte da inchieste giornalistiche, da relazioni delle associazioni di medici e dagli stessi immigrati lavoratori) sono sotto gli occhi di tutti.

Paghe da fame, caporalato, condizioni igienico sanitarie del tutto inaccettabili, nessuna politica dell'accoglienza: scenari che richiamano altre epoche storiche e che invece fanno parte del nostro presente.

Molti dei prodotti che, attraverso la grande distribuzione alimentare, arrivano sulle tavole degli italiani sono “condite” dallo sfruttamento di chi nei campi del Sud viene quotidianamente “usato” senza alcun riconoscimento in termini di salario e di diritti. Anzi, molti dei braccianti agricoli immigrati sono, per la legge italiana, “pericolosi clandestini”.


Fare qualcosa per opporsi a tutto ciò è possibile, anzi è necessario. A partire dalla cosa più semplice: acquistare solo quei prodotti per i quali si sia certi che la mano d'opera non viene sfruttata, e, in genere, assumere pubblicamente e nei comportamenti quotidiani la consapevolezza che "l'acquistare" non è un gesto neutro ma connotato politicamente specie se è complice di ingiustizia e sfruttamento e non si cura del peso delle coltivazioni inquinanti.

A Bologna si stanno aggregando diverse realtà sociali cittadine e contadine che in vario modo si occupano di agricoltura, alimentazione, consumo, immigrazione, per dare forma e contenuto a un comitato d'appoggio a tutte le battaglie contro lo sfruttamento della manodopera immigrata in agricoltura. L'intento è quello di creare una rete di sostegno ai braccianti sfruttati del sud e alle associazioni che su quei territori quotidianamente lavorano al fianco dei migranti e allo stesso tempo rafforzare l'alleanza tra lavoratori sfruttati, consumatori critici e le piccole realtà contadine che hanno scelto di rispettare ambiente e dignità del lavoro.

Come dimostrano le proteste dei braccianti di Nardo' dell'estate scorsa, lo sciopero è uno strumento molto efficace. Uno degli obiettivi del comitato è quello di attivare un fondo di solidarietà che permetta ai braccianti di sostenere le giornate di sciopero senza rinunciare al reddito, riappropriandosi così del loro potere contrattuale.

Altra attività del nascente comitato è quella dell'acquisto collettivo e continuato da quelle realtà locali che, oltre a praticare una agricoltura contadina che rispetta l'ambiente, rispettino la dignità dei lavoratori garantendo loro un reddito giusto.

Già nel mese di Novembre sono state acquistate ben 400 casse di arance e clementine provenienti dal consorzio Equosud attivo a Rosarno. Equosud è una rete di produttori autonomi, piccoli, che liberamente si tengono al di fuori della vischiosa rete della grande distribuzione e che hanno deciso di mettere in discussione i meccanismi dello sfruttamento attraverso l'autorganizzazione di circuiti alternativi di vendita dei prodotti. I prezzi delle arance vengono resi “trasparenti” in modo da chiarire quanto del prezzo va al produttore, quanto al lavoro, quanto al trasporto. E una parte del prezzo pagato finanzia l'Osservatorio Africalabria impegnato in attività di sostegno ai diritti dei migranti. I lavoratori ricevono il giusto riconoscimento del loro lavoro e grazie agli ordini del mese di Novembre 4 nuovi braccianti sono stati impiegati.

L'obiettivo per la prossima consegna di arance che avverrà il prossimo 17 Dicembre è di 800 casse per Bologna. (Tutti possono comprare direttamente le arance scrivendo alla mail luisa.dejanuariis@gmail.com entro il tre dicembre indicando il numero di casse di arance e clementine richieste)

Infine il comitato intende mettere in campo azioni comuni che non solo siano di aiuto dove c'è l'emergenza ma facciano emergere pubblicamente le contraddizioni della grande distribuzione (di qualunque “colore” essa sia) che impone prezzi bassissimi ai produttori e si fa complice e causa dello sfruttamento.
Invitiamo tutte e tutti, singoli e gruppi organizzati, ad aderire al comitato e a partecipare all'iniziativa:

il tir giusto

800 casse di arance in arrivo dalle campagne di Rosarno

17 Dicembre 2011

la distribuzione delle arance avverrà dalle ore 18.00 presso il Laboratorio Crash

(ingresso di via del sostegnazzo)


Programma

ore 18.00: distribuzione arance

ore 19.00: assemblea di presentazione della campagna

con la presenza di Antonio Lavorato (Equosud – Rosarno) e delle realtà promotrici del comitato di appoggio

ore 20.30 cena di finanziamento

durante la serata verrà proiettato il video documentario “il tempo delle arance” (nicola angrisano/insu tv) sulla rivolta di Rosarno del 2009

Promotori del comitato: GasBo – Associazione CampiAperti – Laboratorio Crash

Prezzo trasparente delle arance e delle clementine

ARANCE TAVOLA BIO
€ 1,20:
Raccolta 0.08 cent
Lavorazione 0.30 cent
Trasporto 0.15 cent
Promozione 0,05 cent
Quota di solidarietà Migranti: 0.05 cent
Produttore 0.57 cent

CLEMENTINE BIO

€1,57 al kg
Raccolta 0.12 cent
Lavorazione 0.30 cent
Trasporto 0.15 cent
Promozione 0,10 cent
Quota di solidarietà Migranti: 0.05 cent
Produttore 0.85cent