mercoledì 9 settembre 2009

dall'abruzzo (nessuno o tutti)

i telegiornali mentono.
o, nella migliore delle ipotesi, tacciono.
questo lo sanno tutte le persone assennate.

questo è il testo di un volantino che denuncia cosa sta veramente succedendo in abruzzo dopo il terremoto.


"Nessuno o tutti -- o tutto o niente. Non si può salvarsi da sé."
(Bertold Brecht)

Decine di migliaia di sfollati senza più lavoro né reddito, né case, né
luoghi di studio sicuri per tutti gli studenti.

Diritto alla salute inesistente. Dopo aver consentito lo svolgimento di un G8 da 500 milioni di euro sopra una sanitopoli che saremo sempre noi a pagare, i "clienti" dell'Azienda Sanitaria Locale si vedranno scippata anche questa.

Dopo aver resistito 5 mesi alla dura vita delle tendopoli per non abbandonare la propria città, ora
anche noi verremo deportati lontano dall'Aquila, senza che siano pronte le case per tutti. Il vero scopo di questa deportazione di massa è come al solito di natura elettoral-propagandistica - si mira a spacciare il piano C.A.S.E. e la politica del governo come un successo a livello internazionale - e speculativa -- i cittadini saranno scoraggiati a tornare e incentivati a vendere
le proprie case per pochi euro a immobiliaristi senza scrupoli (magari proprio alle immobiliari
legate alla famiglia di Bertolaso e all'Eucentre, fondato dalla stessa protezione civile)

Su 70.000 sfollati, circa 16.000 sono i posti ufficialmente previsti nel piano C.A.S.E. per la fine
dell'anno, dove andranno tutti gli altri terremotati?

Ogni alloggio del piano C.A.S.E. ha un costo base di 135.000 euro contro i 15.000 previsti per le
case mobili nuove, mentre il 70% delle case mobili, utilizzate per dare riparo davvero temporaneo ai terremotati dell'Umbria e delle Marche, vengono lasciate a marcire a Capua, presso il deposito del Raggruppamento autonomo recupero beni mobili della Protezione civile (ora sotto inchiesta -- e giustamente -- per omicidio colposo plurimo)

I criteri per l'assegnazione delle C.A.S.E. (stabiliti da Comune e protezione civile), così come quelli per l'individuazione delle località dove entro la fine del mese saranno deportati tutti gli aquilani, stanno già scatenando una guerra tra poveri. I ricchi la faranno sotto traccia, mentre tutti tenteranno di salvarsi da sé.

Solo con l'autorganizzazione, il rifiuto della delega ed un processo di democrazia diretta è possibile rovesciare le politiche antipopolari e scongiurare la guerra tra poveri. C'è chi ancora si ostina a chiedere la requisizione di case sfitte agibili. C'è chi ancora mette avanti il dialogo con le istituzioni a una lotta di massa. C'è chi ancora cede al terrorismo delle istituzioni rinunciando ad essere protagonista del proprio futuro. Ma il futuro è di chi lotta, non di chi lo compra o, peggio, lo delega.

Noi crediamo che sia ora di occuparle le case sfitte agibili

Noi crediamo che solo una lotta di massa possa portare dei risultati e se le istituzioni non ci
rappresentano vanno rovesciate

Noi crediamo che il futuro ci appartiene e lottiamo ogni momento per questo.
Noi lottiamo per la vita, non per la sopravvivenza. Per la vita e per la memoria di tutto e di
tutti.

Settembre non è tempo di migrare, ma di lottare energicamente e di opporsi alla rapina della nostra città e della nostra storia

ORA O MAI PIU'

rete di soccorso popolare
mumiafree@inventati.org - http://sfoll-aut.blogspot.com/



e www.epicentrosolidale.org

aggiungiamo noi