venerdì 19 febbraio 2010

quando la legge diventa bavaglio

raccogliamo e rilanciamo questa notizia. forse non cambierà molto.
ma almeno potremo dire "ve l'avevamo detto".


In base a quello che leggerete anche questo post potrebbe essere fonte di reato.
Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza(D.d.L.733) tra gli altri con un
emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis:

/Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet/
La prossima settimana il testo approderà alla Camera diventando l'articolonr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice
lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta".
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare
attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i
/providers/ dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se
all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione
dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della
attività del blogger, ordinando ai fornitori diconnettività alla rete internet
di utilizzare gli appositi strumenti difiltraggio necessari a tal fine.

L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di
24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una
sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per
l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla
disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca
da tutti i link scomodi per la Casta! In pratica il potere si sta dotando delle armi
necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento
rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una *media
company* ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro dirisarcimento.
Il nome di questa *media company*, guarda caso, è Mediaset
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che,del tutto
incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto
giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di
una commissionecontro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60
giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo
emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di
normalizzare con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e
informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le quei pecoroni di
italiani che vivono come capre accettando indifferentemente l'erbetta o il macello, (purchè
ogni cosa gli arrivi quando è comodo in poltrona) perché dove non c'è libera informazione
e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico.

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